Se capita un periodo (diciamo due settimane di seguito) in cui tuo marito lavora dalle 7 di mattina alle 23 di sera, tu moglie, cosa fai?
1) Ci litighi e ti lamenti in modo infantile
2) Crisi di gelosia
3) Lo minacci: "guarda che ti lascio!” , “ma dove sta scritto che devo fare l'eremita in casa?”
4) Lo denigri. Distruggi la sua storia che si è costruito negli anni “Il tuo lavoro fa schifo. Hai orari disumani. Ma chi te l’ha fatto fare! Cambia subito lavoro!”
5) Lo aspetti sveglia. Gli fai trovare un bel piatto di fettuccine o una zuppa calda, mangiate insieme e ascolti tutti i suoi sfoghi. Ha un desiderio immenso di parlare. Poi mentre lui fa la doccia e tu ti levi il trucco ascolti la sua analitica relazione tecnica non capendoci un bel niente. Ascoltare. Infine la mattina dopo lo aiuti a svegliarsi senza fargli notare che ha un viso orribile con due borse sotto gli occhi, ma sussurandogli : "Ti amo, sei bellissimo oggi"
Eroica è l'opzione 5.
Mio marito mi definisce “na pentola de facioli”! Nel gergo romanesco si riferisce a una donna che borbotta sempre! Desidero sfogarmi con tutte voi, scambiarci consigli! Non punto più la freccia verso il mio amato e innocente marito, ma decido di mirare a tutte le mie amiche on line! Scrivetemi le cose che “vi mandano ai nervi”. Avanti alla caccia di colui che la combina più grossa! Divertiamoci e ridiamoci su!
martedì 12 novembre 2013
lunedì 21 ottobre 2013
Un aiuto in più dal Paradiso – Parte II
Beati Luigi e Maria Quattrocchi
Luigi Beltrame nacque a Catania il 12 gennaio 1880; adottato da uno zio senza figli, che gli dà il suo cognome, Quattrocchi, si trasferisce con lui a Roma dove studia Giurisprudenza. Qui conosce Maria Luisa Corsini, figlia unica di genitori fiorentini. Le nozze vengono celebrate nella Basilica di S. Maria Maggiore il 25 novembre 1905. L’anno seguente nasce il primo figlio, Filippo, seguito da Stefania (nel 1908), Cesare (1909) ed Enrichetta (1914); crescendo abbracceranno tutti la vita religiosa. Luigi fu avvocato generale dello Stato; Maria, una scrittrice assai feconda di libri di carattere educativo. Non hanno fondato congregazioni. Non sono partiti missionari per terre lontane. Semplicemente hanno vissuto il loro matrimonio come un cammino verso Dio. Il Papa Giovanni Paolo II li ha beatificati il 21 ottobre 2001. In quell’occasione, per la prima volta nella storia della Chiesa abbiamo visto elevata alla gloria degli altari una coppia di sposi, Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi." Non è certo possibile riassumere in poche righe la straordinaria vicenda umana e spirituale dei coniugi Beltrame Quattrocchi. La loro esistenza di sposi fu un cammino di santità, un andare verso Dio attraverso l’amore del coniuge. Mezzo secolo di vita insieme, senza mai un attimo di noia, di stanchezza, ma conservando sempre il sapore continuo della novità.
Il loro segreto? LA PREGHIERA."
Ogni mattina a Messa insieme, alla Basilica di S. Maria Maggiore, “usciti di chiesa mi dava il “buon-giorno”, come se la giornata soltanto allora avesse il ragionevole inizio. Ed era vero...”, ricorda lei in "Radiografia di un matrimonio", il suo libro-capolavoro. La recita serale del S. Rosario, l’adorazione notturna, la consacrazione al Sacro Cuore di Gesù solennemente intronizzato al posto d’onore nella sala da pranzo, e altre pie pratiche. Nel 1917 divennero terziari francescani e nel corso della loro vita non mancarono mai di accompagnare gli ammalati, secondo le loro possibilità, a Loreto e a Lourdes col treno dell’UNITALSI, lui come barelliere, lei come infermiera.
Lei, volontaria della Croce Rossa, durante le due guerre si prodigò instancabilmente per i soldati feriti; catechista attivissima per le donne del popolo nella parrocchia di S. Vitale, organizzò i corsi per fidanzati, autentica novità pastorale per quei tempi, quando il matrimonio veniva considerato come qualcosa di scontato, che non esigeva approfondimento nè preparazione.
La Diocesi di Roma li commemora il 25 novembre, anniversario del loro matrimonio.
I corpi dei coniugi si trovano nella cripta del Santuario della Madonna del Divino Amore a Roma.
Nel progetto di Dio il matrimonio è vocazione alla santità e offre tutti i mezzi per raggiungerla. "Si è santi – ha detto P. Giordano Muraro - non perché si vive in chiostri odorosi di incenso, salmodiando o curando infermi: ma perché si ama." Il matrimonio e la famiglia sono naturalmente luoghi di amore. Non si ama un generico “prossimo” ma questa persona che è mio marito, mia moglie, mio figlio, il mio genitore, mio fratello. Non sono io che scelgo il momento e il modo, ma è l’altro che si presenta qui, ora, ogni giorno.
Luigi Beltrame nacque a Catania il 12 gennaio 1880; adottato da uno zio senza figli, che gli dà il suo cognome, Quattrocchi, si trasferisce con lui a Roma dove studia Giurisprudenza. Qui conosce Maria Luisa Corsini, figlia unica di genitori fiorentini. Le nozze vengono celebrate nella Basilica di S. Maria Maggiore il 25 novembre 1905. L’anno seguente nasce il primo figlio, Filippo, seguito da Stefania (nel 1908), Cesare (1909) ed Enrichetta (1914); crescendo abbracceranno tutti la vita religiosa. Luigi fu avvocato generale dello Stato; Maria, una scrittrice assai feconda di libri di carattere educativo. Non hanno fondato congregazioni. Non sono partiti missionari per terre lontane. Semplicemente hanno vissuto il loro matrimonio come un cammino verso Dio. Il Papa Giovanni Paolo II li ha beatificati il 21 ottobre 2001. In quell’occasione, per la prima volta nella storia della Chiesa abbiamo visto elevata alla gloria degli altari una coppia di sposi, Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi." Non è certo possibile riassumere in poche righe la straordinaria vicenda umana e spirituale dei coniugi Beltrame Quattrocchi. La loro esistenza di sposi fu un cammino di santità, un andare verso Dio attraverso l’amore del coniuge. Mezzo secolo di vita insieme, senza mai un attimo di noia, di stanchezza, ma conservando sempre il sapore continuo della novità.
Il loro segreto? LA PREGHIERA."
Ogni mattina a Messa insieme, alla Basilica di S. Maria Maggiore, “usciti di chiesa mi dava il “buon-giorno”, come se la giornata soltanto allora avesse il ragionevole inizio. Ed era vero...”, ricorda lei in "Radiografia di un matrimonio", il suo libro-capolavoro. La recita serale del S. Rosario, l’adorazione notturna, la consacrazione al Sacro Cuore di Gesù solennemente intronizzato al posto d’onore nella sala da pranzo, e altre pie pratiche. Nel 1917 divennero terziari francescani e nel corso della loro vita non mancarono mai di accompagnare gli ammalati, secondo le loro possibilità, a Loreto e a Lourdes col treno dell’UNITALSI, lui come barelliere, lei come infermiera.
Lei, volontaria della Croce Rossa, durante le due guerre si prodigò instancabilmente per i soldati feriti; catechista attivissima per le donne del popolo nella parrocchia di S. Vitale, organizzò i corsi per fidanzati, autentica novità pastorale per quei tempi, quando il matrimonio veniva considerato come qualcosa di scontato, che non esigeva approfondimento nè preparazione.
La Diocesi di Roma li commemora il 25 novembre, anniversario del loro matrimonio.
I corpi dei coniugi si trovano nella cripta del Santuario della Madonna del Divino Amore a Roma.
Nel progetto di Dio il matrimonio è vocazione alla santità e offre tutti i mezzi per raggiungerla. "Si è santi – ha detto P. Giordano Muraro - non perché si vive in chiostri odorosi di incenso, salmodiando o curando infermi: ma perché si ama." Il matrimonio e la famiglia sono naturalmente luoghi di amore. Non si ama un generico “prossimo” ma questa persona che è mio marito, mia moglie, mio figlio, il mio genitore, mio fratello. Non sono io che scelgo il momento e il modo, ma è l’altro che si presenta qui, ora, ogni giorno.
giovedì 10 ottobre 2013
Un aiuto in più dal Paradiso...parte I
I Servi di Dio Tomás Alvira e Paquita Domínguez Susín:
Tomás è nato a Villanueva de Gállego (Saragozza) il 17 gennaio 1906 ed è morto a Madrid il 7 maggio 1992. Laureato in Scienze Chimiche, è stato un ricercatore del CSIC e Professore Ordinario dell’Istituto di Scienze Naturali di Madrid. Paquita è nata a Borau (Huesca) il 1° aprile 1912 ed è morta a Madrid il 29 agosto 1994. Faceva la maestra.
Si erano sposati a Saragozza il 16 giugno 1939. Hanno avuto 9 figli, il primo dei quali, José María, è morto all’età di cinque anni. La famiglia si trasferì a Madrid nel novembre del 1941, quando Tomás passò a insegnare nell’Istituto Ramiro de Maeztu. Erano entrambi soprannumerari dell’Opus Dei: Tomás dal 15 febbraio 1947 e Paquita dal 1° febbraio 1952.
Hanno trasmesso ai loro figli e a molte altre persone un esempio di vita cristiana, facendo della loro casa ciò che tante volte ebbe a ripetere San Josemaría Escrivá: “Un focolare luminoso e allegro”. Si sono santificati nell’esercizio eroico e perseverante delle virtù cristiane. La Santa Messa costituiva il centro e la radice della loro vita interiore.
Aiutati dalla grazia divina e cercando di stare sempre alla presenza di Dio, hanno saputo riempire di contenuti soprannaturali le loro attività ordinarie, familiari, professionali e sociali. Entrambi hanno subito dolorose malattie, sopportate con un grande senso soprannaturale: Tomás è morto in seguito a un processo tumorale e Paquita ha reso la sua anima a Dio dopo una malattia cerebrale.
Preghiamo i santi per intercedere presso Dio. Il piu' forte aiuta il piu' debole e le preghiere funzionano di piu' perché ciascuno aiuta l'altro.
Tomás è nato a Villanueva de Gállego (Saragozza) il 17 gennaio 1906 ed è morto a Madrid il 7 maggio 1992. Laureato in Scienze Chimiche, è stato un ricercatore del CSIC e Professore Ordinario dell’Istituto di Scienze Naturali di Madrid. Paquita è nata a Borau (Huesca) il 1° aprile 1912 ed è morta a Madrid il 29 agosto 1994. Faceva la maestra.
Si erano sposati a Saragozza il 16 giugno 1939. Hanno avuto 9 figli, il primo dei quali, José María, è morto all’età di cinque anni. La famiglia si trasferì a Madrid nel novembre del 1941, quando Tomás passò a insegnare nell’Istituto Ramiro de Maeztu. Erano entrambi soprannumerari dell’Opus Dei: Tomás dal 15 febbraio 1947 e Paquita dal 1° febbraio 1952.
Hanno trasmesso ai loro figli e a molte altre persone un esempio di vita cristiana, facendo della loro casa ciò che tante volte ebbe a ripetere San Josemaría Escrivá: “Un focolare luminoso e allegro”. Si sono santificati nell’esercizio eroico e perseverante delle virtù cristiane. La Santa Messa costituiva il centro e la radice della loro vita interiore.
Aiutati dalla grazia divina e cercando di stare sempre alla presenza di Dio, hanno saputo riempire di contenuti soprannaturali le loro attività ordinarie, familiari, professionali e sociali. Entrambi hanno subito dolorose malattie, sopportate con un grande senso soprannaturale: Tomás è morto in seguito a un processo tumorale e Paquita ha reso la sua anima a Dio dopo una malattia cerebrale.
Preghiamo i santi per intercedere presso Dio. Il piu' forte aiuta il piu' debole e le preghiere funzionano di piu' perché ciascuno aiuta l'altro.
giovedì 3 ottobre 2013
MIO MARITO vs IL MIO ARMADIO!
Cosa dire della nostra nuova GUEST STAR!!! Una moglie giovanissima, molto fashion (la protagonista di ”I love shopping” è una principiante in confronto). Ma soprattutto è la mia compagna di banco del liceo. Il nostro amato banco… con il diario di Winnie Pooh e l’astuccio dell’Eastpak! Grazie a lei ho scoperto cosa sia il diffusore per fare i capelli ricci e la mia testa ha acquistato un senso.. Ho scoperto le lenti a contatto e sono entrata per la prima volta in discoteca! Ahahahah! Tuttora tremendamente amiche, connesse ogni minuto quotidiano grazie a whatsapp. Non potrei vivere senza la sua amicizia. E’ una donna con un cuore speciale, ha una passione innata di fare del bene e regalare risate a chi la circonda.
E’ un banale lunedì come tanti altri se non fosse che da domani avremo gli operai in casa (ANCORAAAAAAAAAAAAA), quindi bisogna smontare l’armadio per poter verniciare tutte le pareti della stanza.
Parliamo di un armadio nero di sole 7 ante!!!! Un bestione insomma….
Il mio caro maritino ne ha di proprietà solamente 2 e ovviamente le restanti 5 sono per me e le divido con un po’ di biancheria da camera, asciugamani, etc….
Arriva il momento di svuotare l’armadio, e togliere i vestiti; beh ragazze vi posso assicurare che è stato un momento spassosissimo, un momento di sana quotidianità che mi ha fatto sentire il cuore pieno di gioia per l’amore che provo per mio marito. Ci siamo divertiti un mondo!!!
Si inizia ovviamente con le sue due ante… Semplice! Tempo 10 minuti e il lavoro è finito.
Passiamo alla parte difficile: le restanti 5!!!
Si inizia piano piano, passa una mezz’ora in tranquillità finchè mio marito non trova una giacca arancione… mi guarda e dice : “Ah l’avevo dimenticata questa giacca che avevi comprato per l’evento BMW -mio marito lavora nel settore delle auto quindi agli eventi dove è invitato non ho mai nulla da mettere - non te la sei mai più messa…” . Secondo voi cosa avrei dovuto fare io a quel punto???!!!?!?
Ho optato per il silenzio!
Passano solo 2 minuti e tira fuori la stessa identica giacca ma questa volta di colore viola; borbottando senza però prestarmi troppa attenzione, dice: “ beh certo ce l’abbiamo arancione che famo non ce la compriamo pure viola…”
Ed io, come qualche minuto prima, scelgo di rimanere in silenzio per evitare di dire qualsiasi cosa possa essere usata contro di me!
Seguitiamo il nostro lavoro; siamo giunti quasi al termine, l’armadio è mezzo vuoto quando a un certo punto lui trova una giacca rossa….. in quel momento comincio a tremare di paura perché penso: “ECCO E’ FINITA”. Invece la sua reazione supera le mie aspettative…. La guarda, me la passa e dice: “E che rossa non ce la compravamo?!?” ed io vagamente lascio cadere la giacca sul letto insieme alle altre cose…
Il lavoro è terminato! L’armadio è vuoto e domani mattina gli operai potranno tranquillamente spostarlo…
E’ passata un’ora da quando mio marito, da poco tornato a casa, mi ha guardato e mi ha detto: “ Ehi ti dispiace se mi faccio una partita alla play station?” ed io ho risposto: “Amore certo non c’è problema basta che prima mi aiuti CINQUE MINUTI a fare una cosa…” Ed è entrato in camera… i cinque minuti sono diventati un’ora... la sua vendetta si sta per consumare.
Guarda il letto pieno di roba e mi dice: “ Senti manco se andavo a svuotà il magazzino di Zara trovavo tutta sta roba... lo sai sì - questo sì che rende il tono più minaccioso - hai fatto una cavolata a farmi fare questo lavoro perché ora non ti comprerai più niente!”
Io lo guardo e non dico nulla, come quando ha tirato fuori le giacche, sbotto a ridere guardando la sua faccia mezza seria e mezza divertita… Penso ai 2000 motivi per cui lo amo e perché ho scelto di passare il resto della mia vita con lui… Ridendo insieme in quel momento ho tutte le risposte! Mi verrebbe da abbracciarlo fortissimo e urlargli quanto lo amo ma lui è già scappato dalla stanza….
Sta sul divano perché 5 minuti fa (ormai un’ora fa) doveva iniziare a giocare alla play station.
Virginia
E’ un banale lunedì come tanti altri se non fosse che da domani avremo gli operai in casa (ANCORAAAAAAAAAAAAA), quindi bisogna smontare l’armadio per poter verniciare tutte le pareti della stanza.
Parliamo di un armadio nero di sole 7 ante!!!! Un bestione insomma….
Il mio caro maritino ne ha di proprietà solamente 2 e ovviamente le restanti 5 sono per me e le divido con un po’ di biancheria da camera, asciugamani, etc….
Arriva il momento di svuotare l’armadio, e togliere i vestiti; beh ragazze vi posso assicurare che è stato un momento spassosissimo, un momento di sana quotidianità che mi ha fatto sentire il cuore pieno di gioia per l’amore che provo per mio marito. Ci siamo divertiti un mondo!!!
Si inizia ovviamente con le sue due ante… Semplice! Tempo 10 minuti e il lavoro è finito.
Passiamo alla parte difficile: le restanti 5!!!
Si inizia piano piano, passa una mezz’ora in tranquillità finchè mio marito non trova una giacca arancione… mi guarda e dice : “Ah l’avevo dimenticata questa giacca che avevi comprato per l’evento BMW -mio marito lavora nel settore delle auto quindi agli eventi dove è invitato non ho mai nulla da mettere - non te la sei mai più messa…” . Secondo voi cosa avrei dovuto fare io a quel punto???!!!?!?
Ho optato per il silenzio!
Passano solo 2 minuti e tira fuori la stessa identica giacca ma questa volta di colore viola; borbottando senza però prestarmi troppa attenzione, dice: “ beh certo ce l’abbiamo arancione che famo non ce la compriamo pure viola…”
Ed io, come qualche minuto prima, scelgo di rimanere in silenzio per evitare di dire qualsiasi cosa possa essere usata contro di me!
Seguitiamo il nostro lavoro; siamo giunti quasi al termine, l’armadio è mezzo vuoto quando a un certo punto lui trova una giacca rossa….. in quel momento comincio a tremare di paura perché penso: “ECCO E’ FINITA”. Invece la sua reazione supera le mie aspettative…. La guarda, me la passa e dice: “E che rossa non ce la compravamo?!?” ed io vagamente lascio cadere la giacca sul letto insieme alle altre cose…
Il lavoro è terminato! L’armadio è vuoto e domani mattina gli operai potranno tranquillamente spostarlo…
E’ passata un’ora da quando mio marito, da poco tornato a casa, mi ha guardato e mi ha detto: “ Ehi ti dispiace se mi faccio una partita alla play station?” ed io ho risposto: “Amore certo non c’è problema basta che prima mi aiuti CINQUE MINUTI a fare una cosa…” Ed è entrato in camera… i cinque minuti sono diventati un’ora... la sua vendetta si sta per consumare.
Guarda il letto pieno di roba e mi dice: “ Senti manco se andavo a svuotà il magazzino di Zara trovavo tutta sta roba... lo sai sì - questo sì che rende il tono più minaccioso - hai fatto una cavolata a farmi fare questo lavoro perché ora non ti comprerai più niente!”
Io lo guardo e non dico nulla, come quando ha tirato fuori le giacche, sbotto a ridere guardando la sua faccia mezza seria e mezza divertita… Penso ai 2000 motivi per cui lo amo e perché ho scelto di passare il resto della mia vita con lui… Ridendo insieme in quel momento ho tutte le risposte! Mi verrebbe da abbracciarlo fortissimo e urlargli quanto lo amo ma lui è già scappato dalla stanza….
Sta sul divano perché 5 minuti fa (ormai un’ora fa) doveva iniziare a giocare alla play station.
Virginia
mercoledì 2 ottobre 2013
Perchè sposarsi nel 2014
Cari lettori, diamo un caloroso benvenuto alla nostra PRIMA GUEST STAR!!!!!!! Una delle mie migliori amiche, con cui ho condiviso molto. Una donna che stimo per i suoi numerosi talenti naturali e qualità morali. Godetevi questi minuti di lettura:
Di solito quando decidi di fare “il grande passo” le reazioni alla notizia sono, mediamente, due: quella traboccante di chi corre ad abbracciarti augurandoti tutta la felicità del mondo… e quella di chi, nella calma più assoluta, si avvicina e ti chiede: “..Ma siete proprio sicuri?”.
Perché è così, il matrimonio oggi fa paura; anche se non esiste al mondo avventura più misteriosa ed elettrizzante. E questo non lo dico solo io, ma tutti quelli che - come me - hanno scommesso sulla felicità, dando al proprio futuro un nome e un cognome.
..Provate ad immaginare, per un momento, l'attimo che descrive meglio la bellezza e la grandezza dell'orizzonte di una vita insieme..
Alcuni di voi penseranno forse alla fatidica proposta, alla magia dell’anello e al brivido di quel “mi vuoi sposare?” che scatena desideri e aspettative..
Ad altri verrà in mente lo scambio delle fedi e la promessa di un amore eterno..
Io, invece, ho capito veramente a cosa andavo incontro la notte prima di sposarmi; una notte strana, fatta di insonnia e grandi sogni, in cui capisci quanto é potente l’amore se ti induce alla pazzia di dare tutto in cambio di quella che sembra, in fondo, solo una fragile promessa.
E inizi a chiederti: ma sto facendo la cosa giusta? Saremo veramente felici? Riuscirò ad essere fedele? E se poi mi accorgo che non funziona? Forse non é ancora il momento...forse non sono ancora pronto...
Eppure una vera risposta a tutte queste domande non esiste nella teoria; aveva ragione il grande Battisti quando cantava "lo scopriremo solo vivendo".
Ci sono molte buone ragioni per sposarsi, ma la ragione fondamentale, che non deve mancare, é sempre la stessa: ci si sposa per Amore, per darsi senza condizioni e senza riserve, legando la propria fragilità alla fragilità dell'altro.
"Nella gioia e nel dolore" recita la formula..e - come ci ricordava il sacerdote prima delle nozze - nel dolore non significa amare anche quando hai la sciatica, ma che si persevera nell'amore durante le avversità e anche quando é l'altro ad essere la causa del tuo dolore.
Per questo rimane deluso chi si sposa per la paura di restare solo, per soddisfare false aspettative o per conformarsi a un clichè, il matrimonio devi volerlo non subirlo.
Così si forgia l'amore, giorno dopo giorno, sotto il sole e sotto la tempesta, e prende lentamente il largo con i suoi due capitani al timone.
Tutto il resto non conta e non ha mai contato per la riuscita di un buon matrimonio:
- la sicurezza economica (tanto i soldi si sa, vanno e vengono);
- la pianificazione strategica del futuro (carpe diem!);
- l'orologio biologico (prima è, meglio è);
- i parenti (guarda che il cordone ombelicale te l'hanno tagliato già da un pezzo!!);
- la stabilità lavorativa (suvvia, chi ce l'ha più il posto fisso al giorno d'oggi!?);
- la casa (mai sentito parlare di due cuori e una capanna??);
- i tuoi spazi (ti do una notizia: ci saresti stato stretto comunque!).
E allora manda all'aria le paure e le paranoie: SPOSATI quando pensi di aver trovato la persona giusta, dopo un sincero discernimento.
"E come faccio a sapere se è la persona giusta?" dici tu.
Non ci sono formule o test; te lo rivela l'elezione. E' la tua scelta che fa di quella persona, la persona giusta; tu l'hai scelta tra tanti altri uomini e tante altre donne per starti accanto e non separartene più.
Quindi sposala. E capirai che é una scelta che vale più di mille opzioni.
Maria Vittoria
Di solito quando decidi di fare “il grande passo” le reazioni alla notizia sono, mediamente, due: quella traboccante di chi corre ad abbracciarti augurandoti tutta la felicità del mondo… e quella di chi, nella calma più assoluta, si avvicina e ti chiede: “..Ma siete proprio sicuri?”.
Perché è così, il matrimonio oggi fa paura; anche se non esiste al mondo avventura più misteriosa ed elettrizzante. E questo non lo dico solo io, ma tutti quelli che - come me - hanno scommesso sulla felicità, dando al proprio futuro un nome e un cognome.
..Provate ad immaginare, per un momento, l'attimo che descrive meglio la bellezza e la grandezza dell'orizzonte di una vita insieme..
Alcuni di voi penseranno forse alla fatidica proposta, alla magia dell’anello e al brivido di quel “mi vuoi sposare?” che scatena desideri e aspettative..
Ad altri verrà in mente lo scambio delle fedi e la promessa di un amore eterno..
Io, invece, ho capito veramente a cosa andavo incontro la notte prima di sposarmi; una notte strana, fatta di insonnia e grandi sogni, in cui capisci quanto é potente l’amore se ti induce alla pazzia di dare tutto in cambio di quella che sembra, in fondo, solo una fragile promessa.
E inizi a chiederti: ma sto facendo la cosa giusta? Saremo veramente felici? Riuscirò ad essere fedele? E se poi mi accorgo che non funziona? Forse non é ancora il momento...forse non sono ancora pronto...
Eppure una vera risposta a tutte queste domande non esiste nella teoria; aveva ragione il grande Battisti quando cantava "lo scopriremo solo vivendo".
Ci sono molte buone ragioni per sposarsi, ma la ragione fondamentale, che non deve mancare, é sempre la stessa: ci si sposa per Amore, per darsi senza condizioni e senza riserve, legando la propria fragilità alla fragilità dell'altro.
"Nella gioia e nel dolore" recita la formula..e - come ci ricordava il sacerdote prima delle nozze - nel dolore non significa amare anche quando hai la sciatica, ma che si persevera nell'amore durante le avversità e anche quando é l'altro ad essere la causa del tuo dolore.
Per questo rimane deluso chi si sposa per la paura di restare solo, per soddisfare false aspettative o per conformarsi a un clichè, il matrimonio devi volerlo non subirlo.
Così si forgia l'amore, giorno dopo giorno, sotto il sole e sotto la tempesta, e prende lentamente il largo con i suoi due capitani al timone.
Tutto il resto non conta e non ha mai contato per la riuscita di un buon matrimonio:
- la sicurezza economica (tanto i soldi si sa, vanno e vengono);
- la pianificazione strategica del futuro (carpe diem!);
- l'orologio biologico (prima è, meglio è);
- i parenti (guarda che il cordone ombelicale te l'hanno tagliato già da un pezzo!!);
- la stabilità lavorativa (suvvia, chi ce l'ha più il posto fisso al giorno d'oggi!?);
- la casa (mai sentito parlare di due cuori e una capanna??);
- i tuoi spazi (ti do una notizia: ci saresti stato stretto comunque!).
E allora manda all'aria le paure e le paranoie: SPOSATI quando pensi di aver trovato la persona giusta, dopo un sincero discernimento.
"E come faccio a sapere se è la persona giusta?" dici tu.
Non ci sono formule o test; te lo rivela l'elezione. E' la tua scelta che fa di quella persona, la persona giusta; tu l'hai scelta tra tanti altri uomini e tante altre donne per starti accanto e non separartene più.
Quindi sposala. E capirai che é una scelta che vale più di mille opzioni.
Maria Vittoria
lunedì 30 settembre 2013
Il matrimonio è fuori moda?????
"C’è chi dice che oggi il matrimonio è “fuori moda”. E' fuori moda? Nella cultura del provvisorio, del relativo, molti predicano che l’importante è “godere” il momento, che non vale la pena di impegnarsi per tutta la vita, di fare scelte de...finitive, “per sempre”, perché non si sa cosa riserva il domani. Io, invece, vi chiedo di essere rivoluzionari, vi chiedo di andare contro corrente; sì, in questo vi chiedo di ribellarvi a questa cultura del provvisorio, che, in fondo, crede che voi non siate in grado di assumervi responsabilità, crede che voi non siate capaci di amare veramente. Io ho fiducia in voi giovani e prego per voi. Abbiate il coraggio di “andare contro corrente”. E abbiate anche il coraggio di essere felici."
Papa Francesco I
domenica 29 settembre 2013
La provvidenza è creativa
Un blog può fare miracoli? Si, grazie ai social network è possibile trovare il vero amore. E' successo a molte coppie che conosciamo. Come e' capitato ai neosposini Andreas e Romana che si sono incontrati grazie al Blog di Costanza Miriano, leggi l'articolo su questo sito!
Tantissimi auguri!!
venerdì 27 settembre 2013
Arrabbiature nel matrimonio
Ciao a tutti. Date un'occhiata a questo sito! È un link davvero interessante che ho trovato.
giovedì 26 settembre 2013
Idiozie da stress
Noi due abitiamo fuori città e ogni mattina usciamo di casa
in orari diversi, dobbiamo raggiungere mete diverse, con mezzi diversi... Ma
oggi abbiamo la fortuna di andare nella stessa direzione, quindi prendiamo una
sola macchina, poi viaggio in treno insieme.
Dobbiamo quindi uscire allo stesso orario… ciò significa che
non possiamo alternarci con il bagno…Dopo mille incastri, siamo ufficialmente pronti
per partire.
“Ok, tu accendi la
macchina, io metto l’allarme”. Appena esco di casa si gelano le guance… “Aspetta oggi fa freddo hai preso un
maglioncino? Già che ci sei, prendi anche l’ombrello!”
Il tragitto da casa alla stazione è una lotta per evitare
dossi e buche, non ho mai visto così tante buche… Dato che abbiamo appena
cambiato le ruote, siamo irrigiditi per l’attenzione alla ricerca di una buca
da scampare.
Il mese di settembre è il mese della ripresa. La ripresa
delle scuole, del traffico e anche dei lavori comunali… Durante il tragitto
incontriamo molti lavori di manutenzione. Hanno messo quegli odiosi semafori che ti costringono a stare fermo 4..5..6 minuti! Che stress!
Arriviamo in stazione. Io entro tranquilla con il mio
abbonamento, lui rimane indietro, mi giro perplessa e osservo le sue mani
nervose che cercano tra le tasche: “Amò
non ho il biglietto, hai spicci?”
Noooo! Corriamo verso la macchinetta automatica, nel frattempo
sentiamo il frastuono del treno che ci passa davanti agli occhi..! Inzia a fare caldo e pensiamo all' inutile maglioncino che abbiamo in borsa...
Riusciamo a prendere il treno successivo che miracolosamente
arriva dopo soli 3 minuti.
Lui: “Entriamo ai vagoni davanti che ci sono i
posti”.
Io: “No, entriamo ai
vagoni di dietro, così quando il treno arriva, le porte si aprono matematicamente di fronte al pilastro, dietro
al quale c’è un sottopassaggio che ti porta fuori stazione, grazie al quale …bla…bla…bla”
Lui mi segue sconfitto, ma non ci sono sedili liberi, il saputello
sentenza: “Te l’avevo detto che davanti
c’erano i posti!”
Buttiamo a terra la borsa pesante e il portapranzo. Appoggiamo
le schiene alle porte del vagone, dormienti... perché non abbiamo fatto in
tempo a prendere il caffè… ma solo una tazzona di latte rimasta nello stomaco… Sappiamo
che ci attendono 25 minuti di viaggio e ci facciamo cullare dai binari…
Felicemente abbracciati
e appisolati… La stanchezza porta all'idiozia....
- Lui: “Amore, la CULINARIA
è il reparto gay dell'aviazione?!!”
- Io: “No tesoro,
quello è l'AERONATICA!!!”
martedì 10 settembre 2013
Il mondo è social
Seguimi anche su Twitter https://twitter.com/WifeBonnyBoop e sulla pagina Facebook: ''Cuore di marito''
Lewis e sua moglie H.
''...Una cosa, comunque, devo al matrimonio. Mai più crederò che la religione sia
un prodotto dei nostri appetiti inconsci e insoddisfatti e un surrogato del sesso. I pochi anni
che io e H. abbiamo passato insieme sono stati un vero banchetto d'amore; l'amore in tutte le
sue modulazioni: solenne e festoso, romantico e realistico, a volte clamoroso come un
temporale, a volte dimesso e accogliente come infilarsi le pantofole. Non un angolo del cuore e
del corpo è rimasto insoddisfatto. Se Dio fosse un surrogato dell'amore, avremmo dovuto
perdere ogni interesse per Lui. Perché sprecare il tempo con i surrogati, quando si ha
l'originale? Ma non è così. Sapevamo entrambi che volevamo qualcosa oltre l'altro...''
Nell'ebbrezza dell'amore umano si può accendere l'amore del Creatore, l'amore per la natura in tutta la bellezza della Creazione.
Nell'ebbrezza dell'amore umano si può accendere l'amore del Creatore, l'amore per la natura in tutta la bellezza della Creazione.
lunedì 9 settembre 2013
Buona volontà
Dovrebbero inventare una legge per cui il giorno del compleanno non si lavora. Che senso ha svegliarsi la mattina e andare in ufficio come gli altri giorni?
Quest’anno mi è capitato di martedi. Quella mattina dei primi di settembre ho ricevuto una bella sorpresa. La tavola imbandita, con crostata e candeline!! Grazie maritino mio!! Mi ha davvero sorpreso. E’ stato frutto sincero del suo amore? Oppure un programma calcolato per mostrarsi perfetto e scampare un nuovo post sul blog..?
Giornata di lavoro tranquilla a parte gli anziani che ti incontrano ed esclamano: “Ma sei così giovaneeeeee!!” Ed io che li guardo incerti, sicuramente non mi sento in forma come quando avevo 21 anni! Per non parlare dei capelli bianchi e della tinta obbligatoria ogni mese!
Come di consueto tra colleghi, il festeggiato porta un dolce a lavoro. Ho portato il gelato per la pausa pranzo (senza dimenticare il pistacchio, gusto preferito del capo!).
Tornata a casa mi preparo per la cena “Ho organizzato tutto io!” acclama mio marito con occhi fieri di gloria. Entriamo in macchina e partiamo. Joseph cerca parcheggio. Primo fastidio quando mi rendo conto che in realtà non cerca parcheggio, ma semplicemente non riesce a trovare il ristorante... Ma diamine queste sono le basi!!! MAI portare una donna in un posto in cui non sei mai stato, per di più il giorno del suo compleanno!!
Ci ritroviamo all’interno di un localino minuscolo, con sei tavolini e arredamento etnico: “Trattoria Biovegana-Vegetariana”. CHE COSA????? Cerco di contenere la mia impulsività …pensando “Gustiamoci la serata, dopotutto è sicuramente una scelta ORIGINALE”. Prima di uscire di casa si era pure raccomandato: “Vestiti carina!”. Ora, seduta in questa sedia scomoda di bambù e resina biologica, mi ritrovo nel pieno dell’imbarazzo: filo di perle, top di seta e tacchi alti. Circondata da coppie in pantaloni a strisce (tipo pigiama), capelli non lavati da una settimana e magliette SCOLORITE da mercatino dell’usato.
Il proprietario presenta il menù. Presenta il menù a tutti. Cos’è una nuova moda? La spiegazione dei piatti è interattiva e si comincia a parlare della cultura del biologico. Ve la do io la cultura del biologico che ho l’orto in giardino!! Voi non sapete far sopravvivere neppure il basilico nel vasetto!
Ognuno è chiamato a scegliere il piatto da prendere. Tra la confusone e l’indecisione generale, spicca il panico dai nostri occhi. Dopo aver impiegato un'ora di tempo per ordinare, rimaniamo in attesa. Cerco di sorridere, ma mio marito ha già capito di aver toppato alla grande! Cerca di salvare la situazione con un “Sai, dal sito sembrava un locale più grande, una sala tutta in legno..’’
La situazione è diventata paradossale con le portate iniziali: cereali di ogni tipo, seitan, carotine, e aceto ovunque! Un incubo.. Ma come gli è venuto in mente questo posto???? Pensando a me che amo la Carbonara, pensando a lui che è di Amatrice!! Ma non è finita qui…
La situazione tracolla quando scopriamo che i clienti seduti (tutti tranne noi) formavano un ''circolo di buddisti''! Io, profondamente cattolica, ho tutto il rispetto per le nuove filosofie orientali, ma quando il gestore ha iniziato a parlare di reincarnazione ho pensato...”No questo e' troppo!!” E fu così che veniamo colpiti da un attacco di risatella, entrambi!! La mia delusione si era trasformata in divertimento. Io e J. paghiamo in cassa e fuggiamo via!!
Decidiamo di andare in un posto elegante dove, non andavamo da anni, ebbene rimaniamo pietrificati davanti l'insegna scomparsa. Ristorante chiuso e sostituito da un pub a luci azzurre!! Noooooooo!
Alla fine di questa avventura andiamo nella nostra pizzeria preferita e concludiamo con una squisita millefoglie!! La serata, sebbene sia iniziata in modo tragicomico, ha avuto un resoconto finale positivo! Commento del marito tornando a casa: “Sono sicuro che adesso hai una nuova ispirazione per scrivere di me sul blog!”
Vorrei sottolineare che una situazione del genere puo' capitare a chiunque. E se un giorno capiterà anche a te una cena simile, sicuramente la ricorderai con affetto, perchè ripenserai soltanto alla buona volontà che tuo marito ha messo per renderti un compleanno originale. Ricorderai che tuo marito è riuscito nel suo intento perchè sarà una giornata che rimarrà fissa nella memoria per sempre e perché, in fondo, la cosa che non avrai mai dimenticato è la dedizione che ha messo per regalarti una serata speciale…
Il ritorno
Carissime lettrici e lettori (ebbene si, ho scoperto questa estate che
il blog viene letto anche dai mariti!!!)
Sono tornata! E’ ufficiale! Sono piena di carica ed entusiasmo per riprendere
ogni attività!!
Non vi abbandono, sto lavorando per voi!!!!
mercoledì 26 giugno 2013
Beati sul sofà!!
Non è una
novità. Il divano è diventato il fulcro della maggior parte delle case
italiane. Le nonne lo usavano come elegante luogo dove riposarsi e bere thè… Ricordo
ancora mio nonno (vestito sempre elegante per casa anche se non doveva
uscire) che ci ospitava sul divano, intonando splendide conversazioni ricche
d’insegnamenti di vita.
Oggi invece il
divano si usa per mangiare, vedere film, leggere, giocare all’x-box, vedere le
partite di calcio o Peppa Pig, e stare insieme con gli amici. E le coppie? Come
utilizzano il divano? Numerose sono state le indagini e le interviste a
riguardo. Tre coppie su quattro affermano che trascorrere almeno un'ora al
giorno sul sofà in compagnia del proprio partner rende il rapporto decisamente
più stabile. Io stavo iniziando ad avere una crisi come Carrie in “SexandtheCity2”
con il suo Mr.Big...La crisi della moglie annoiata che vorrebbe uscire tutte
le sere e invece rimane calamitata sul divano, a causa della stanchezza post
lavoro del marito.
Invece il
divano ha una rivincita (come nel film) si svela essere uno spazio di
condivisione e vicinanza, quasi una terapia.. Non è un caso che sempre più
coppie spendono molto tempo e denaro nella scelta del divano più comodo. Che
c’è di male ad ammettere le proprie debolezze? Siamo stanchi e non si può
uscire sempre. Ci si affanna per arredare la casa, trasformarla in un perfetto
nido d’amore e poi non si sta mai dentro casa, che senso ha? Il divano fa bene,
ma senza esagerare!!
E’ un luogo
chiave tra le mura di casa che contribuisce a portare armonia domestica. E’un
pezzo di arredamento che stimola calore nelle relazioni e pace in famiglia.
Ripeto:
senza esagerare!!
martedì 25 giugno 2013
EROI DI GUERRA
Prima medicazione della ferita… torniamo al
Policlinico. Durante le solite file d’attesa, capita di iniziare public relations con chiunque… E’ stato
così anche per noi. Joseph fa amicizia
con un simpatico 55enne, un meccanico romano di 7 generazioni. Ci racconta di
come si è fatto male al dito, ha preso la scossa, balzando indietro, una
ventola gli ha tranciato la pelle del dito indice… Un semplice intervento di chirurgia
plastica ed è fatta, hanno ricucito un pezzo di pelle recuperato da un’altra parte
del corpo.
Reazione da donna: “Oh mio Dio! Che schifo!! Chissà che dolore!! Poveracciooo!”
Reazione da uomo: “Ma chi si crede di essere! Tsè…io ho affrontato molto di peggio!”
Ed è così che Joseph racconta di come si è
procurato la cicatrice al braccio… spiegando l’evento con lo stesso carisma
del nuovo amico!! Il meccanico allora continua.. mostra una cicatrice
sul polso.. e aggiunge una frase che non avrebbe mai dovuto dire a mio marito: “Fare il meccanico è pericoloso, rischiamo
di prendere la scossa più noi che voi elettricisti!”
Ecco è la fine! Volevo mettermi le mani in testa!
Hanno continuato tutto il tempo a mostrarsi
cicatrici a vicenda!! Facevano a gara di chi avesse subito l’intervento
chirurgico più lungo e pericoloso…
Beh in fondo mi sono divertita moltissimo ascoltando questi due soldati
vissuti, il tempo è volato e non dimenticherò mai alcune frasi uscite fuori dal ring "meccanici contro elettricisiti":
“Io ho
sentito il rumore delle forbici che tagliavano le cisti, mi ricordava il rumore
di quando taglio la carne di maiale appena ammazzato, lo faccio tutti gli anni
al paese” (tradotto: ahò io so forte!)
“Io ricordo
che i medici erano talmente presi a cucì i punti che hanno dimenticato di levà il
laccio emostatico, nun me sentivo più il braccio, eh ma io ho resistito!!!” (tradotto:
ahò io so fico!)
“Io te dico solo che me volevano rimette l’ovatta sotto la benda! Che prurito che me fa!! Gli ho urlato nun
me ce la mette! Alla fine manno dato retta!!!!” (tradotto: ahò io so er
capo!!)
Nella società di oggi non apprezzo gli uomini che si sentono virili solo quando quando si fanno lampade, cerette e manicure!!! Fa sempre piacere avere un marito alla Rambo Style!
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