giovedì 21 agosto 2014

Da invitati ad assassini il passo è breve (tratto da "L'amore mi farà bella" del blog UNA DONNA DEL VANGELO di Don Mauro Leonardi)

Siamo tutti onorati e felici di avere oggi con noi una nuova GUEST STAR!!! Una collega di lavoro che è diventata un'importante alleata quotidiana. Il suo nome è Letizia e comunica veramente un tripudio di gioia e risate tra le amiche. I suoi occhi splendenti portano allegria nella stanza. Ottima imitatrice e paziente consigliera di tutti i trucchi per una sana e corretta alimentazione. Novella sposina, testimonia le sue prime avventure della vita matrimoniale.

Tra ieri e oggi ho capito perché il Matrimonio ti può portare in Cielo.
Tutto sta in un frigo vuoto, appena pulito, mezza melanzana avanzata da ieri, pomodori dell’orto, un pezzettino di parmigiano che fedelmente ha attraversato l’Italia durante il ritorno dalle alte montagne, pan grattato confezionato (riverbero dello slancio culinario pre-ferie), “il dolce segreto” femminile (come lo chiamava Anna Frank), con il suo potenziale emotivo catastrofico, un marito ben cotto con Sindrome da Rientro e … un pela patate.
Erano tre giorni che i cassetti del frigo, in attesa di essere mondati e profumati, troneggiavano in cucina fomentando un profondo senso di irritazione, sia in mio marito sia in me: chi sul divano, chi sulle sedie, chi sul tavolo, chi sui fornelli, ogni cassetto aspettava il proprio turno, seduto e composto, impassibile e ancora maleodoranti dal pesce scongelato e ricongelato causa salto di corrente elettrica. Animata dal più profondo amore e forte di un morbido rientro a lavoro, di buona lena iniziai a pulire il frigorifero, sperando di arrivare in fretta ai cassetti per far trovare tutto lindo e pinto a mio marito, che pochi giorni prima aveva preparato, con la stessa dedizione, una sorpresa simile per me.
Mentre il pavimento finiva di asciugarsi dalle secchiate d’acqua versate per sciacquare il frigorifero, l’inconfondibile suono della macchina di mio marito cresceva nitido e carico di note amorevoli per le mie orecchie. I pochi secondi di sempre in cui si fa più ripida la crescente attesa di un bacio, poi il bacio e, subito dopo, il richiamo interiore all’operosità per passare alla preparazione della cena.
E i cassetti?! GASP, sono ancora lì! Non fa niente, avrà fame, cucino.
La scena cambia: qualche posata da lavare, la cena da preparare con il frigo vuoto, la Sindrome da Rientro nella sua fase acuta come se fosse vento prima del temporale (gli americani la chiamano “post vacation blues”), un orto.
Tutto procede con la giusta armonia: il cuore del marito piano piano si cheta nel dialogare intenso con la moglie, la cucina riprende forma, l’acqua bolle, i pomodori sono nell’orto, la melanzana cuoce insieme al pan grattato e si scoprono gli occhi dei bambini dopo il lavoro: un antidoto per tutti i mali.
Qualche minuto ed è pronto. Unisco la pasta alla verdura e aggiungo qualche scaglia di parmigiano; deve essere buonissima, chissà come mi è venuta in mente una ricetta così. Il formaggio avrà giusto il tempo di iniziare a sciogliersi sulla pasta per finire di farlo in bocca e regalare così un nuovo slancio alla vita!
Vengo interrogata, in maniera del tutto inopportuna ,su dove sia finita la chiave della portafinestra della cucina che, incomprensibilmente richiede un’immediata ricerca e mio marito si allontana.
ZAC, il pela patate smette di scivolare sul parmigiano e pela il mio dito!
Amore! Amoreeee! Vieni, subito!
Solertemente vengo soccorsa e subito si ipotizza di andare al pronto soccorso e passare la notte in apprensione perché non caschi il dito … Fa male! Esce sangue!
Un po’ rido e un po’ penso con afflizione alla pasta e al parmigiano che avrà tutto il tempo di finire di sciogliersi sulla pasta, indurirsi e raffreddarsi insieme al resto. Come mosca cieca giro per la casa cercando di fermare il sangue e riordinare i sensi scossi tutto ad un tratto da un imprevisto del mestiere. Situazione ottimale per “il dolce segreto” femminile, che spietato entra a gamba tesa liberando la sua potenza, fulmineo come un lampo che non si fa in tempo a vedere, mi sbatte seduta sul divano con un cerotto stretto intorno ad un dito pulsante e vedo mio marito che si avvicina ai fornelli per scaldare la pasta ormai tiepida, dopo dieci inesorabili minuti che, indifferenti, come al solito, non mi hanno dato il modo di riprendere tutto dove l’avevo lasciato, con calma.
Ed è qui che stamattina, dopo qualche ora, ho fatto la grande scoperta. Questo è il punto di flesso in cui da invitati si diventa assassini: dal momento del mio rientro a casa, verso le sei del pomeriggio, fino a quel momento, tutto avevo fatto per accogliere mio marito; poi, quando ad un passo dalla condivisione viene soffiato il festeggiamento, tutto diventa nemico, tutto è contro, anche me, anche la festa.
Il povero giovane marito, non ha potuto che provare a capire e a domandare. Perché sei arrabbiata?
Non lo sapevo (o meglio, in parte lo sapevo: “il dolce segreto” femminile non lascia scampo). Era assurdo, un pezzettino di dito aveva stravolto tutta l’opera d’arte che stavo tessendo e da finissimo arazzo stavo ormai punendo ingiustamente quel giovane sposo, amore della mia vita.
Se il mio desiderio fosse stato veramente quello di farlo star bene, amarlo, volere la sua felicità, come poteva essere possibile che mi ritrovassi ad essere d’un tratto scontrosa e muta? Sognavo piuttosto la lode come migliore donna del mondo?
“Il contrario dell’amore è l’egoismo, anzi il potere. E una delle forme in cui si manifesta il potere è l’egoismo”, avevo sentito questo la mattina in macchina. In quel momento non so se potevo evitare di tenere il broncio e tenere sotto scacco quell' uomo meraviglioso, forse si, ma chi conosce “il dolce segreto” sa che siamo vittime e non carnefici.
Ad ogni modo oggi ho messo insieme i pezzi e come al solito mi sono riposata nel leggere che “Non devo essere già bella e buona. E’ una festa di amore. L’amore mi farà bella. Il desiderio è il mio vestito.”
Con lo stesso Amore che ricevo amerò mio marito e con il mio desiderio di amore mi presento per essere amata perché non si può amare senza desiderio.
Oggi pulisco i cassetti.

Letizia

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